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Le aree di sosta nel centro storico di Ferrara

04-08-2006 / A parer mio

di Sergio Foschi

Periodicamente, quando si parla dei problemi di Ferrara viene sollevata la presunta mancanza di aree di parcheggio nelle immediate vicinanze del centro storico.
Il dibattito, in assenza di informazioni di supporto, diventa subito di tipo ideologico e chi ne fa le spese è la correttezza dei messaggi che vengono inviati sia alla cittadinanza sia, a chi, tale cittadinanza rappresenta.
La bella lettera di Andrea Botti, sulla valorizzazione del patrimonio edilizio esistente, affronta di "striscio" il problema della sosta nel centro storico quando, a fronte della corretta richiesta di togliere le auto da Piazza Cortevecchia , Piazza S. Anna e Piazza Boldini, rinvia la soluzione del problema "all'attesa di moderni e più razionali supporti per la sosta delle macchine (parcheggi multipiano interrati)".
Conoscendo i dati dell'utilizzo delle aree di sosta nella città di Ferrara credo che l'esigenza di "parcheggi multipiano interrati" per il centro storico sia una necessità della quale, per ora, se ne può certamente fare a meno.
Ferrara, per sua fortuna, è una città nella quale il principale strumento di locomozione è la bicicletta (rappresenta la reale alternativa all'automobile) con la quale è possibile raggiungere agevolmente ogni quartiere in pochi minuti, sia dentro le mura che, grazie alle piste ciclabili di recente costruzione, anche fuori.
A seguito della integrazione fra auto e bicicletta la quasi totalità dei cittadini è contemporaneamente automobilista, ciclista o pedone a seconda delle convenienze e delle necessità (condizioni climatiche, motivazione dello spostamento, affollamento del centro, abitudini giornaliere, ecc.).
Questa condizione, per certi aspetti potenzialmente positiva, determina una concezione del servizio offerto dall'amministrazione molto personalizzata senza fidelizzazione (esistono alternative che posso scegliere e pertanto cercherò sempre quella più conveniente) che rende difficoltoso garantire.
Tale flessibilità si riflette anche sui comportamenti per cui, nel momento in cui io sono automobilista, tollero con disagio i pedoni e i ciclisti, indisciplinati per definizione, mentre quando sono ciclista o pedone, mi lamento delle auto presenti nel centro storico che inquinano e così via.
L'esigenza di avere "sotto l'ufficio" o "sotto il negozio" la possibilità di parcheggiare l'auto è molto diffusa e denota una mentalità in una parte della popolazione che trasforma la disponibilità illimitata di aree su cui parcheggiare in un diritto primario.
La distanza di 500 metri (10 minuti a piedi), considerata adeguata ed anzi salutare per gli spostamenti giornalieri, rappresenta in tale logica, dominata dal "diritto al parcheggio" un limite non accettabile anche da chi ha a disposizione tempo a sufficienza e che nel corso della giornata è disposto, o costretto, a 'perdere tempo' per altre motivazioni.
L'opinione che le auto in centro devono essere utilizzate il meno possibile, allo scopo di migliorare la qualità del territorio, e che sia meglio allungare di 5 minuti a piedi il tragitto, piuttosto che portare i gas di scarico tra le case, rappresenta per una parte della popolazione (in una città dove peraltro circolano più di 100.000 biciclette), un progetto di vivibilità ancora lontano da considerare.
Venendo in particolare alle aree segnalate (Piazza Cortevecchia, Piazza Boldini e Piazza S. Anna) si tratta complessivamente di un centinaio di posti auto che rappresentano meno del 10% del totale delle operazioni di sosta effettuate nelle aree di Ferrara TUA.
A soli 400 metri di distanza sono presenti, inoltre, aree di sosta che assicurano a costo modesto (2 euro per un'intera giornata!) la disponibilità di almeno il doppio di posti, pertanto non esiste per ora una domanda tale da ipotizzare la necessità di "parcheggi multipiano interrati".
Il problema reale riguarda le necessità dei residenti che in alcune zone della città (area medioevale, quartiere Giardino, ecc.) soffrono di una condizione di disagio (trovare la disponibilità di sosta al rientro a casa) che occorrerebbe affrontare prima possibile.